Da dove iniziare? Ci sono talmente tante cose da mettere su carta che è difficile anche solo poggiare le dita sulla tastiera.
Proviamo dall’inizio.
Un inizio che va indietro di mesi, quando abbiamo avuto la notizia di essere ufficialmente ammessi ne IL Circuito e che avremmo avuto modo di partecipare alla WHO DARES WINS – Op. Velluto Nero, una 48h Recon che, per un club come il nostro che per mentalità e modo di fare è più portato alle deep recon e alle incursioni standard, è una bellissima novità: ci immerge in una nuova realtà che amplia e accresce la nostra esperienza e ci completa, anche se ci servirà del tempo per calarci completamente in questa nuova veste.
A mente fredda sarebbe dovuto bastare questo appunto ricevuto sul book a aprirci gli occhi su ciò che ci aspettava dalle squadre:
“Dal nome Who Dares Wins, tradotto “Chi osa vince” nasce anche l’idea di un premio speciale per noi molto importante, che viene assegnato alla pattuglia che meglio interpreta la missione!
… come scegliamo a chi darlo?
In base alle informazioni che OPCOM riceverà, alla vostra interpretazione, al modus operandis, ed in fine al debriefing, la DE deciderà il team vincitore del premio”
Comunque sia riceviamo il materiale e le altre informazioni necessarie per la missione.
Basta un’occhiata alla mappa per capire che il campo è veramente tosto e che sarà dura muoversi da un punto all’altro senza una buona pianificazione.
Tutto ciò che invece sappiamo sull’OPORD è praticamente pari a zero: è solo specificato che la DELTACOR, società di biotecnologia internazionale che ha interessi del tutto legali, su farmaceutica, apparecchi medici, difesa e computer oltre ad operazioni clandestine che usano l’ingegneria genetica e le armi biologiche, risulta indirettamente legata ad avvenimenti di dubbia moralità e che hanno influenzato l’evoluzione della società moderna.
Gli stabilimenti di sviluppo sono laboratori all’avanguardia, sfruttano tecnologie avanzatissime, hanno ubicazione sconosciuta e ogni volta che vengono individuati vengono immediatamente smantellati e spostati in modo da impedire possibili infiltrazioni per cui è essenziale non mettere in allarme la zona una volta acquisita l’area di interesse.
Oltre a ciò sappiamo che un certo Raphael MIZRACHI, genetista e uno dei più illustri studiosi della modifica del comportamento, circa tre anni fa è stato allontanato dal MIT – Massachusetts Institute of Technology perché i suoi esperimenti andavano ben oltre il normale codice etico e avevano provocato la morte di 2 volontari. Dopo vari spostamenti il soggetto è stato individuato nella zona.
Ecco quindi ciò che ci viene chiesto:
Eseguire recon dettagliata del compound (se è presidiato, se è presente personale medico, la logistica dell’area e ogni altra informazione utile). Contattare OPCOM quando inizieremo la recon e ricontattarla a fine operazione.
Decidiamo di infiltrare dal versante ovest del campo perché reputiamo di poter avere una visuale migliore sulla zona e la scelta si rivelerà giusta.
Alle ore 11 di venerdì entriamo in gioco, dopo circa un’ora di cammino stabiliamo la nostra cash e proseguiamo leggeri per trovare un buon punto di osservazione. Altra ora di cammino e ci attestiamo su uno sperone di roccia che emerge dal bosco e che ci apre la visuale sul compound. Contattiamo OPCOM e iniziamo la nostra recon dando ogni informazione possibile: appare chiaro che la zona è fortemente presidiata (via vai continuo di gruppi di persone oltre a pattuglie che escono ed entrano nel campo ad intervalli regolari, due mezzi che si spostano di continuo).
Attenzioniamo subito alcuni edifici d’interesse: a sud prendiamo le coordinate di una serra e di un edificio che si paleserà poi come obitorio, a nord segnaliamo la tenda comando e ancora sopra due edifici con tetto rosso poi registrati da noi come laboratorio. Seguendo i movimenti delle pattuglie riusciamo anche ad identificare un’antenna per le comunicazioni radio poco sopra le case rosse. Le pattuglie a nord si dirigono poi verso un sentiero nel bosco che però è nascosto dalla vegetazione ma che comunque porterà di certo a qualcosa….
La recon va così avanti finché non assistiamo al primo degli esperimenti: il numero 0020, al quale ne seguiranno altri 2 per un totale di 3 esperimenti al giorno.
Appare subito chiara la presenza in loco di MIZRACHI che, emergendo dal sentiero nord (quindi da qualche parte ci sarà una struttura di appoggio per lui) si ferma alla casa rossa, ne esce con una valigetta rossa, prosegue sul sentiero fino alla serra dove nel frattempo è giunta una pattuglia che scorta un uomo (una cavia umana) in tenuta arancione. Il dottore somministra alla cavia un qualche medicinale ma da quel che capiamo qualcosa non fila liscio, la cavia si agita, si dimena, diventa aggressiva e alla fine viene abbattuta come un cane……esperimento fallito.
Passano le ore e sta per calare il buio, che facciamo? Scendiamo? Da questo lato del compound abbiamo recensito tutto (almeno crediamo), compilato la nostra range card e comunicato le informazioni raccolte e forse è meglio trovare una posizione sul versante est per il giorno dopo…….inoltre viene a galla prepotente la nostra natura di incursori…..vogliamo vedere da vicino e sentire cosa succede. A mente fredda possiamo dire che la fretta è cattiva consigliera perché avremmo dovuto aspettare anche la notte e muoverci la mattina dopo, avremmo dovuto splittarci lasciando due operatori in loco per guidarci e controllare dall’alto il movimento nel compoud durante la deep recon prevista per la notte successiva……avremmo……ma tant’è, chiediamo lumi a ZERO che, perfettamente in linea con il film creato, ci risponde: NERO6 avete carta bianca, fate ciò che reputate opportuno…..e noi scendiamo.
Sorvoliamo sulla fatica e sullo strazio delle articolazioni nello scendere e risalire i versanti.
Scendiamo a sud fino al fiume per incrociare una strada che potrebbe portarci a Goina ma, guarda un po’, il ponte che attraversa il corso d’acqua è presidiato da un check point fisso e da un veicolo (FIR?) e questo ci costringe a spostarci ulteriormente in basso per trovare un guado accessibile. Da li risaliamo la cresta fino ad arrivare alle spalle della serra. C’è ancora luce, dopo una recon veloce capiamo che il posto è libero e sebbene rischioso due di noi si portano sulla struttura lasciando in copertura per una eventuale RAI l’altra coppia. Rapido controllo del luogo dove i batteri vengono creati, foto di macchinari e PC……e una foglio che non è in linea con nulla……un A4 con stampata una bandiera cinese. Cinesi? Mai sentito di cinesi in zona. Forse ci siamo persi qualcosa? Nel dubbio la preleviamo ma alla fine capiamo che era solamente un oggetto scenografico non utilizzato. Melius abundare quam deficere.
Bene ora non ci resta che portarci in zona sicura e aspettare il buio fino alle 22 quando di nuovo, passando dalla serra, penetriamo nel compoud fino ad arrivare all’obitorio dove le povere vittime degli esperimenti venivamo portate dopo la loro eliminazione.
La nostra azione per questo giorno si conclude qui, ci assestiamo in zona sicura e con buona protezione e ci prepariamo al bivacco notturno. Gli spostamenti ci hanno portato troppo lontano dalla cash (errore di valutazione dovuto anche alla non conoscenza preliminare del sito da attenzionare) che raggiungeremo solo alle 07.00 della mattina seguente per rifornirci e prepararci al meglio per la giornata appena sorta.
Ore 12.00: siamo in movimento cercando un varco che ci possa portare al versante est. Vogliamo attestarci per controllare il compound dal punto di vista opposto rispetto al giorno prima: ci interessano soprattutto le case con il tetto rosso inoltre dove conduce il sentiero che è battuto dal dottore e la sua scorta?
Spostandoci verso est arriviamo sul sentiero nel bosco, vogliamo solo attraversarlo e proseguire perpendicolarmente ad esso per arrivare a nord delle case: controllo, non c’è nessuno, avanza il primo di noi….tutto ok libero. Ed è qua, proprio qua che si scatena l’apocalisse. Il tempo di mettere piede sul sentiero che ecco sbucare da est due teste…VIA! VIA! VIA! Giriamo a 180° e da ovest altre teste.
Ok, ok non è possibile sganciarci, attestiamoci e prepariamoci allo scontro. Quello che non sapevamo allora era che avevamo preso il punto esatto in cui le due pattuglie si incrociavano lungo il sentiero, per di più eravamo incappati nel cambio turno di un check point che si trovata poco più a est e del quale disconoscevamo l’esistenza. Per farla breve non meno di 12 persone assetate di sangue e da posizione dominante con l’aggravante di essere, alcuni di loro, membri del nostro stesso club…..meschini!!!!. Sorvoliamo sull’esito ingaggio, se non altro abbiamo risollevato lo spirito del compound e dei ragazzi impegnati nella controinterdizione.
Dopo essere stati esentati dal SERE (ma valeva la pena ascoltare la nostra storia di copertura ve lo assicuro) ci spostiamo ancora più a est sempre intenzionati a superare il sentiero, quindi scendiamo e risaliamo nell’unico punto accessibile ma che è alle spalle del check point. Ovviamente nel bosco i rumori si amplificato ed è impossibile essere silenziosi al 100% per cui gli uomini della DELTACOR si allarmano e non ci resta che eliminarli per non fargli dare l’allarme, ma questo comporta il non poter esplorare la zona per capire da dove venisse e andasse MIZRACHI (che cmq non abbiamo mai incontrato sul sentiero). Finalmente ci inoltriamo da nord alle spalle delle case rosse ma amara è la sorpresa nel comprendere che, stando esse quasi appoggiate alla parete di roccia sottostante, non c’è alcuna visuale utile.
Sulla montagna ad est notiamo immediatamente un complesso roccioso ideale e speculare alla nostra prima recon ma quanto a raggiungerlo non se ne parla, troppo lontano. Decidiamo quantomeno di recarci presso l’antenna radio per impedire le comunicazione del compound con la DELTACOR e così facciamo ma evidentemente la troppa foga e l’essere ben visibili dal basso (errori che ci aiuteranno a crescere) ci spinge ad usare un C4 che ZERO ci fa giustamente notare essere troppo “invasivo”….era più comodo in effetti tagliare il cavetto con su scritto NERO6……fretta maledetta. Fatto ciò ci limitiamo ad un ascolto di quanto avviene intorno a noi per qualche ora, seguiamo gli altri esperimenti fino a quello riuscito delle ore 19 dove la cavia è così assoggettata da essere spinta al suicidio da un altro prelato della chiesa. A quel punto ci siamo oramai spostati e ci troviamo direttamente alle spalle delle case rosse, ad est. Infiltrare adesso è impossibile e informiamo ZERO che aspetteremo la notte, ZERO concorda in pieno. Piccola nota dolente un nostro operatore deve a questo punto abbandonare il game a causa di problemi ad un ginocchio troppo sollecitato: BLACK sei stato comunque con noi fino alla fine fratello.
Ore 21.45: cala il buio: finalmente!!!!! Ma dove siamo a capo nord???? A Roma alle 20.30 stiamo a letto in questo periodo.
Comunichiamo a ZERO che approcciamo il laboratorio da un sentiero che porta fin dietro le case. Uno di noi si attesta in altro a coprire il lato ovest e controllare le pattuglie, l’altro ha il compito di coprire il lato est e la ritirata, il terzo infiltra il laboratorio dove recuperiamo la provetta finale, quella con il virus definitivo e funzionante: bel colpo dato alla DELTACOR.
Arrivati a questo punto pianifichiamo l’uscita dalla zona controllata dalla DELTACOR e un rapido, per quanto possibile, rientro alla cash. Ci mettiamo in contatto con ZERO che però ha per noi una sorpresa: dobbiamo far saltare in aria un convoglio che si trova a determinate coordinate.
Questo manda all’aria la nostra pianificazione ma se ZERO dispone noi eseguiamo, SIAMO QUI PER QUESTO.
Rapido ricalcolo del percorso e dei tempi e ci mettiamo in viaggio. La zona pullula di torce e il bosco è fitto e ripido. La cosa più importante è passare “attraverso” il campo per raggiungere la zona a sud dove abbiamo appuntamento con “Conan”, il nostro contatto.
Decidiamo di scendere fino ad un sentiero che ci permetterà di raggiungere la zona-serra e da li scendere verso il fiume e risalire fino al rendez-vous con l’informatore permettendoci di bypassare l’ultimo presidio sul fiume poco più in basso della nostra posizione….la DELTACOR è veramente accorta, tre ingressi al compound c’erano e tre ingressi sono stati sbarrati, complimenti.
Per raggiungere la zona-serra però dobbiamo passare di fianco a quello che, già dalla sera prima, registriamo essere la zona refettorio-cucina (a proposito….avete mangiato bene il secondo giorno??? No perché MAMMA sarà anche un gran cuoco e una persona splendida ma ha un sonno molto pesante e non sembra essersi accorto dell’aggiunta di “ingredienti 9° Incursori-approved”)**.
Detto ciò alle 00.02 arriviamo al punto di contatto con l’informatore il quale ci da i dettagli: dobbiamo creare una barricata che blocchi la strada ad un veicolo per poi farlo saltare da remoto una volta fermo.
Così facciamo e una volta agganciato il laser al mezzo questo deflagra un una nube di fumo uccidendo le persone a bordo. A questo punto, dopo aver trovato nel mezzo distrutto i dati degli esperimenti eseguiti dalla DELTACOR nel compound, ZERO ci da la “MISSIONE COMPIUTA” e finalmente possiamo procedere alla nostra esfiltrazione.
NERO6 OUT
NOTE A MARGINE
*da questa esperienza portiamo a casa tanto, anzi tantissimo: abbiamo capito i nostri limiti mentali nel ragionare ponderatamente, abbiamo capito come sfruttare TUTTE le 48H nel modo giusto, abbiamo capito cosa ci chiede la DE e come interpretare la gara nel modo corretto, abbiamo capito cosa sia il soft air puro, ma soprattutto abbiamo capito ancora di più cosa significhi far parte de “IL CIRCUITO” e quali splendide persone ne facciano parte, in ultimo abbiamo portato a casa 3-4 zecche che le nostre signore hanno apprezzato il giusto.
**non prendete sul serio la storia dell’aggiunta di ingredienti nel cibo, non avremmo mai fatto una cosa del genere (ma solo perché non avevamo certezza di quale cibo avessero poi mangiato i nostri “compagni” membri della DELTACOR
|