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La Strana Coppia

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Oggi ci troviamo ad affrontare, io ed il mio alleato Cristiano "Spider", una gara un po’ fuori dal comune, ma per questo siamo ancora più carichi e concentrati.
Sappiamo che insieme a noi ci sono altre 21 coppie, tra le migliori del CRL, per una gara dove ogni coppia è nemica dell’altra, ma tutti con gli stessi obiettivi da conquistare di cui uno fondamentale.

Ci s’infiltra in punti diversi, su un campo molto vasto che varia tra i 700 ed i 900 metri d’altezza, conosciamo solo la direzione dell’obiettivo primario e davanti a noi ci sono un paio d’alture da attraversare ed un terreno a tratti impenetrabile.
Bisogna esseri veloci ma silenziosi, le forze ostili sul campo sono numerose, gli SBS hanno promesso per tutti agguati, imboscate e "bastardate" varie, sempre in amicizia e correttezza, ma noi non aspettiamo altro.
La nostra tattica ci premia, arriviamo tra i primi sull’obiettivo principale, ci dividiamo per disorientare la difesa che è in superiorità numerica incrociando ed alternando le raffiche, conquistato l'obj con i complimenti dei difensori che pensavano che erano più squadre ad attaccare.

L' obj principale è quello di entrare in possesso di un piccolo missile "LOW" e di portarlo a destinazione ma il difficile è appena cominciato, tutte le altre squadre d'ora in poi ci rincorreranno per entrare in possesso dell'obj.
L’adrenalina ci da la spinta per affrontare le restanti 4 ore di gara, ed i km di montagna che ci dividono dal punto di esfiltrazione.
Ci facciamo spuntare gli occhi e le orecchie anche dove non li abbiamo, sapendo che tutti cercano noi per prenderci il LOW conquistato, così scegliamo sulla mappa un percorso che faccia passare la voglia agli inseguitori.
Facciamo percorsi ritenuti impossibili ma in qualche occasione invece incontriamo altre squadre che però muovendoci in occultamento non ci vedono anche se in un paio di occasioni pensavamo che incominciasse l’ingaggio.
Addirittura su un sentiero per pochi istanti vediamo una coppia di ostili che ci sta venendo incontro, subito ci buttiamo nelle fratte pensando che fosse impossibile che non ci abbiano visto, li teniamo in puntamento, pronti a emettere fuoco a volontà, mi passano a pochi metri ma per fortuna non è il caso di ingaggiare, anche perché se comunque avessimo eliminato gli ostili in quel momento tutti gli altri avrebbero saputo la nostra ubicazione e la nostra fuga e la loro rincorsa sarebbe stata infinita.

Ci troviamo ancora molto distanti dall’esfiltrazione ed ovviamente tutti sono in cerca delle nostre tracce, ed è per questo che non facciamo sentieri e per il boschivo si sceglie una tipologia malagevole al passaggio comune, non si emettono rumori e ci si guarda intorno per tutti i 360 gradi.
Lungo il percorso riusciamo a vedere altre pattuglie anche in posti che ritenevamo impossibili da raggiungere, ma per la nostra caccia gli ostili hanno tentato di tutto.

Arriviamo oramai a poche centinaia di metri dall’esfiltrazione, ma il tempo non è ancora scaduto e quindi dobbiamo aspettare, ma non facciamo in tempo a trovare un rifugio sicuro che sentiamo dei rumori di gente ostile a pochi metri. Non c’è tempo e modo per scappare, si farebbe troppo rumore e dovremmo dare le spalle agli ostili senza renderci conto di quello che accade.

L’unico posto praticabile è una leggera rientranza sul sentiero, assolutamente visibile ma fuori tragitto, gli ostili ci passano a pochi metri di distanza, gli puntiamo le nostre asg straconvinti che ecco adesso si girano e ci trovano. Passano scrutando l’orizzonte ma non i loro lati dove a pochi metri fermi immobili e possibilmente senza respiro ceravamo noi con il nostro LOW e le nostre asg puntate su di loro, ci oltrepassano dandoci le spalle e poi superare un dosso e quindi ritorniamo impercettibili, ma avanti non possiamo andare e dietro pervengono altre voci, siamo praticamente obbligati a rimanere fissi in quella posizione, in piena vista ed ancora lontani dal punto di esfiltrazione.
Ci introduciamo dentro una siepe pensando che sicuramente prima o poi ci trovano, siamo incollati al sentiero e la siepe non è gigantesca, stiamo veramente immobili, fucili spianati e pronti a fare fuoco e a sgattaiolare, ci passano attraverso tutte le posizioni possibili ma per fortuna nessuno ci nota, ma gli ultimi metri sono i più difficili, bisogna esfiltrare in un area uguale per tutti, è lì che ci aspettiamo il "benvenuto" dagli avversari, ma la fortuna premia gli audaci e tutto va per il meglio. Stanchi ma vincenti ringraziamo gli SBS per l’ottima organizzazione.

Vittorio "Flash" e Cristiano "Spider"

20 Marzo 2005